Il ciclismo per disabili

Uno degli sport che gli atleti disabili possono oggi praticare anche ai maggiori livelli agonistici è il ciclismo. Le prime gare vennero introdotte nel 1980 ed erano aperte ai soli atleti con disabilità visive. Da allora, le opzioni sono notevolmente aumentate, permettendo anche ad atleti amputati o con disabilità cerebrali di gareggiare sulle due (a volte tre) ruote.

Il ciclismo come terapia per disabili

Così come accade per l’equitazione, anche il ciclismo è uno di quegli sport che aiutano notevolmente un disabile anche a livello psicologico. La libertà e le possibilità regalate dalla bicicletta sono infatti preziosi doni per chi deve convivere con una disabilità fisica o cerebrale. Anche nel caso in cui il disabile sia un bambino, imparare ad andare in bicicletta può essere molto utile a livello psicologico, migliorando l’autostima e la percezione di sé e delle proprie capacità.

Le classificazioni nel ciclismo per disabili

Esistono 4 diverse classificazioni nel ciclismo per atleti disabili. L’handbike, con le sue cinque sotto-categorie che vanno da H1, H2, H3, H4, H5 all’aumentare del grado di disabilità. Il tandem, per atleti non vedenti o ipovedenti con pilota (che deve avere più di 18 anni). I tricicli, con le sotto-categorie T1 e T2. Le biciclette tradizionali, con le cinque sottocategorie C1, C2, C3, C4, C5 all’aumentare del grado di disabilità.

Il ciclismo per atleti non vedenti

I primi atleti disabili a poter gareggiare su due ruote sono stati quelli con disabilità visive. Grazie a particolari tandem, infatti, l’atleta non vedente (o con grossi deficit di vista) può appoggiarsi ad una guida, che permette di colmare la sua carenza visiva. Le guide non sono atleti professionisti ma semplici amatori, che decidono di mettere le proprie capacità a disposizione degli atleti disabili.

L’evoluzione del ciclismo per disabili: l’handbike

Forse la disciplina più famosa nel settore del ciclismo per disabili è l’handbike, praticata con una particolare bicicletta che viene spinta con le braccia. Si tratta di una bicicletta con tre ruote che può essere utilizzata dagli atleti che hanno deficit motori agli arti inferiori o mancanza degli stessi. Ha fatto il suo debutto internazionale ai Giochi Paralimpici di Sydney, come sport dimostrativo. Da allora, è diventato sempre più conosciuta ed apprezzata a livello internazionale: in Italia è diventato molto celebre il campione di handbike Alex Zanardi, ex pilota da corsa che a seguito di un incidente ha perso entrambe le gambe. Dimostrando una grande forza di volontà, Zanardi è riuscito ad arrivare ai massimi livelli di handbike, vincendo anche quattro medaglie olimpiche alle Paralimpiadi di Londra e di Rio de Janeiro.

Il ciclismo per disabili su pista

Oltre alle discipline classiche praticate su strada, esistono anche le discipline di ciclismo per disabili praticate su pista. Così come accade per il ciclismo tradizionale, infatti, vengono organizzate anche gare su pista, in strutture chiuse. Anche in questo caso, ci sono gare di handbike per varie categorie e gare per atleti non vedenti in cui vengono usati i tandem. Esistono gare maschili, femminili e miste, così come vengono organizzate competizioni individuale e a squadre.