Quali sport praticare in base alla propria disabilità

Come abbiamo accennato in altri articoli, la scelta della disciplina paralimpica da praticare dipende, principalmente, dal tipo di disabilità di cui soffre un soggetto.

Le competizioni atletiche per persone affette da disabilità si dividono, infatti, in tre categorie principali:

  •         Competizioni per soggetti con deficit cognitivo
  •         Gare per atleti non udenti
  •         Giochi Paralimpici per disabili fisici, inclusi atleti ipovedenti

Ogni tipologia presenta delle Federazioni e delle competizioni di riferimento.

Le prime gare per soggetti affetti da disabilità mentali vennero organizzate nel 1968 a Chicago con il nome di “Special Olympics”, ossia “Olimpiadi Speciali”.

Le competizioni internazionali per atleti non udenti si tennero per la prima volta a Parigi nel 1924 con il nome di “Giochi Silenziosi di Parigi”.

Negli anni questo tipo di gare si è molto evoluto, grazie, in particolar modo, al contributo del CISS (Comitato Internazionale Sport dei Sordi).

Oggi questo tipo di competizioni assume il nome di “Giochi Olimpici Silenziosi” e presenta un proprio calendario e un’organizzazione separata rispetto agli altri Giochi Paralimpici.

Infine, le competizioni per soggetti affetti da deficit fisici e visivi, rientrano sotto l’egida dei Giochi Paraolimpici.

Le competizioni Paralimpiche nacquero durante le Olimpiadi di Roma del 1960 e da allora, hanno avuto una crescita incessante.

Le attività paralimpiche si dividono in: Giochi Paralimpici estivi e Giochi Paralimpici invernali.

Le competizioni estive includono sport per atleti disabili molto eterogenei come, ad esempio: l’Atletica leggera, le Bocce, il calcio a 5-un-lato, il Calcio a 7-un-lato, la Pallacanestro, il Canottaggio, il Paraciclismo, l’Equitazione, la Pallavolo, il Rugby, il Judo, il Nuoto, la pesistica, il tennis in carrozzina, il tennis da tavolo, il tiro e il tiro con l’arco paralimpico. I Giochi paralimpici invernali includono, invece, lo Sci Alpino, lo Sci di Fondo, il Curling in carrozzina e il Biathlon.

Scegliere lo sport in base alla propria disabilità e ai propri interessi

Come avviene per le persone normodotate, anche per gli atleti con disabilità fisiche e mentali, la scelta della disciplina sportiva da praticare attiene sia alla propria condizione psicofisica che ai propri interessi personali.

In base alla disabilità di cui si soffre si può scegliere una delle tre tipologie di competizioni sopra citate e, in base alle proprie inclinazioni e preferenze, si può scegliere poi la specialità che più si preferisce.

Nel caso delle discipline paralimpiche di gruppo come ad esempio il calcio a 5-un-lato, il calcio a 7-un-lato, la pallacanestro, la pallavolo ed il rugby, l’elemento della socialità può essere un ulteriore fattore per superare le proprie difficoltà. Questo tipo di discipline favorisce notevolmente l’inclusione e l’aggregazione degli atleti, siano essi normodotati che diversamente abili.

È fondamentale scegliere con attenzione lo sport più indicato alla propria condizione psico-fisica, in modo da poter raggiungere i risultati più soddisfacenti possibili. La disabilità non dovrebbe essere vista solo come una condizione invalidante ma come una difficoltà da superare e, fortunatamente, il mondo dello sport è pieno di atleti che ce l’hanno fatta e che sono diventati dei simboli e degli esempi per tutti noi.